sabato 20 ottobre 2012

Roberto Cantarutti, il sé e il divenire


Nella casa di Monet a Giverny ogni stanza dalla cucina al bagno è piena di stampe giapponesi, dei maestri del mondo fluttuante Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Sharaku. La forma di una foglia, il vento che la piega e l'attraversa, il suo peso e la sua tensione, il suo rapporto con il resto del paesaggio. Attraverso il gesto e la composizione catturare l'essenza dele cose.

A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove, scrive Eraclito.
Per fortuna esistono ancora artisti intuitivi che usano la pittura per andare oltre, senza problemi di realismo o di astrazione, di coerenza o di stile. La riflessione attraverso la pittura va spesso molto più lontano di qualsiasi interpretazione scritta ed è ancora più intensa se filtrata dalla memoria, nell'astratta sedimentazione del vissuto dell'assimilato. Nelle composizioni di Roberto Cantarutti la pittura indaga l'anima attraverso la natura. La figura umana che è il centro affettivo della riflessione pittorica è immersa ma non governa le cose ne è parte nel divenire.
verso di sé

la fine di sé

la fuga

divenire 1

divenire

divergenti

domenica 19 agosto 2012

il precipizio sopra le nuvole

Attraverso il mio lavoro desidero mostrare il cuore delle persone al di là delle apparenze. Voglio che i miei dipinti siano come una tempesta e che quando li guardi suscitino un effetto così travolgente da lasciarti a chiedere come e perchè -Fang Lijun-
- Il precipizio sopra le nuvole- al Gam di Torino  non dà proprio a mio giudizio l'effetto che l'artista cinese immagina in questo suo pensiero. Sia per la scelta del realismo, che anche se è cinico è comunque piuttosto banale dal bunto di vista tecnico ma anche nell'uso dei colori che sembrano appartenere proprio alle apparenze rassicuranti di una realtà vissuta più in superficie che nel profondo dell'animo umano. Almeno questa è la senzazione visitando la mostra di Fang Lijun dopo aver percorso la straordinaria collezzione del Gam. Dopo aver incontrato Mimmo Paladino o Anselm Kiefer, (quelli che vanno veramente oltre le apparenze!) o la grazia assoluta di un opera di Giuseppe Penone del 1997, Propagazione. Di questo grandissimo artista che scrive: respirare è scultura come un’impronta digitale è un’immagine pittorica -
davanti al Gam un'opera  intitolata "In limine" ci dice che siamo arrivati in un museo che non si sà come si entra e meno ancora come si esce.




martedì 1 maggio 2012

Matteo Bergamasco e William Marc Zanghi

Una mostra alla barchessa di Villa Manin che presenta il lavoro di due pittori contemporanei: Matteo Bergamasco e William Marc Zanghi, che vale assolutamente la pena di vedere perchè mette in luce una pittura nuova, interessantissima che non teme il confronto con i migliori pittori  europei e americani della Saatchi o della Tate.
Matteo Bergamasco: premio cairo 2003, milanese nato nel 1982 - William Marc Zanghi . vive a Palermo, nato nel 1972. Due artisti della scuderia Bonelli come anche i più noti ma per me molto meno interessanti Fulvio di Piazza, Nicola Verlato, Davide Nido

domenica 4 marzo 2012

Benjamin Degen - lovers


"Symposium" 72" x 108" Oil on canvas. 2008

 http://www.benjamindegen.com/index.php/site/artworks/P30/

Mi è capitato in questi giorni per una commissione di riprendere il tema degli amanti. Ho sempre in mente le straordinarie composizioni dei Shunga di Utamaro come massimo esempio di erotismo e dinamica dell'azione passionale. In effetti per chi non si è mai cimentato su questo tema bisogna dire che se un abbraccio è molto differente da una lotta, nel rapporto amoroso sia esplicito che velato tra gambe, braccia espressioni e ambientazioni ci sono diverse cose da valutare. In occidente forse gli amanti più amati sono quelli di Rodin , Klimt, Schiele, Kokoschka. Nella pittura contemporanea il romanticismo della scena si sporca sempre più di pornografia con gli straordinari risultati che vanno dal realismo di John Currin all'astrazione di Cecily Brown che abbiamo già visto. Più interessanti ancora a mio parere questi lavori di Benjamin Degen 1976 pittore che lavora a New York che in questi lavori del 2008 tra rustici ambienti di montagna con topi e passione primitiva mette vicino oriente e occidente.