martedì 8 novembre 2011

Biennale triestina

è veramente sconvolgente come oltre alla nostra squallida classe politica anche gli addetti alla cultura non hanno nessuna vergogna di manifestare la loro ignoranza e incompetenza. Il coordinatore della Biennale  di Trieste in questa intervista sembra non sappia niente dell'esistenza di critici, curatori, galleristi che sono preparati a distinguere il capace dall'incapace, l'artista dal dilettante. In effetti quando si visita la Biennale di Trieste è molto facile notare che il  lavoro di artisti decenti e alcuni interessanti 19 portati dal Gruppo 78  è spesso disturbato da lavoretti che si trovano di solito nelle sagre paesane degli amici dell'arte. Nonostante questa mancanza di scelte e di pensiero, ci sono artisti che sostengono la mostra rendendola degna di una visita: Claudio Massini (nella foto quì in basso un particolare del suo lavoro), Paolo Cervi Kervischer, gli affreschi di Giancarlo Venuto e soprattutto la mistica mancanza di memoria di Manuela Sedmach proprio di fronte ad un mare in grafite di Serse .
Non è da pensare che questa biennale rappresenti tutto il meglio che abbiamo in regione, c'è anche una pagina facebook sugli assenti ingiustificati. Ma lo spiega bene questa intervista: dall'incarico Bondi a Sgarbi si è arrivati ad organizzare artisti ed allestimento in quindici giorni, più o meno improvvisando o con raccomandazioni.
Di artisti fondamentali per la nostra regione che potevano stare al posto di molte scelte sbagliate in questo strampalato elenco me ne vengono in mente tanti : Massimiliano Busan,  Roberto CantaruttiBruno Aita, Nata, Silvia Klainscek, Giovanni Pacor, Alessandra Ghirardelli, Stefano Padovan, Ivan Crico, Vania Comoretti, Nico di Stasio, Franco Spanò, Alessio Russo, Alfred De Locatelli, Rossano Bertolo, Silvia Giusti, Emanuela Biancuzzi, Damian Komel, Franco Del Zotto, Alessandreo Zorzi, Anna Pontel, Glenda Sburelin, Paola Gasparotto, Massimo Poldelmengo, Lorenzo Missoni, Ricardo De Marchi
Alcune sculture sono state inserite per riempire dei vuoti nel book shop a rassegna iniziata quì troviamo a mio giudizio i più interessanti artisti : Clauidio Mrakic, Paolo Figar e Stefano Comelli. Le sculture li esposte risalgono ad un progetto di Carmelo Contin dal titolo le Polene. Non sono artisti che compaiono nella lista di Sgarbi (vedi post precedente)e le opere risultavano anonime ma merito di un segnale di protesta della critica Emanuela Uccello adesso finalmente possiamo trovare i loro nomi vicino alle sculture.


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